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Da oggi GEV e GEL hanno a disposizione un pieghevole  relativo alla gestione dei nidi di Processionaria.

La Processionaria (Thaumetopoea pityocampa) è una farfalla notturna chiamata così per le “processioni” che le larve (bruchi) compiono quando si spostano tutte insieme in fila indiana sul terreno o lungo il tronco delle piante infestate. Particolarmente colpiti sono il pino nero o austriaco, il pino silvestre e il pino domestico. Sulle piante ospiti sono ben visibili i caratteristici “nidi”, solitamente collocati alle estremità dei rami e facilmente riconoscibili per il colore biancastro, l’aspetto sericeo e il diametro di circa 10 – 20 centimetri.

In primavera le larve si spostano fino al suolo, sempre in gruppo e in fila indiana. Sono molto pericolose in quanto provviste di microscopici peli urticanti che contengono sostanze liberatrici di istamina, ad azione fortemente irritante nei confronti dell’uomo e degli animali domestici. I peli urticanti si disperdono facilmente nell’ambiente e sono in grado di provocare gravi infiammazioni cutanee, oculari, alle mucose e alle vie respiratorie delle persone che vengano a contatto con essi. Le larve giunte al suolo si interrano, si trasformano in crisalide e poi in farfalla. Le farfalle adulte compaiono durante l’estate. L’inverno resta la stagione più adatta per il controllo della Processionaria del pino. La lotta alla processionaria è obbligatoria e regolamentata dal DM 30/10/2007. L’inosservanza dell’obbligo prevede specifica sanzione. Tra i metodi di lotta consigliati, la raccolta e la distruzione dei nidi invernali entro la fine di febbraio si conferma la più efficace. Questo intervento va effettuato adottando le massime precauzioni per evitare ogni contatto con i peli urticanti delle larve: dotarsi di abbigliamento protettivo, maneggiare i nidi solo con guanti protettivi, bruciare i nidi per eliminare completamente l’effetto urticante dei peli larvali.

Le operazioni di lotta sono a carico dei proprietari delle piante infestate. Nei casi non sia possibile l’asportazione manuale dei nidi (ad es. su piante poco accessibili), possono essere utilizzate trappole meccaniche per la cattura delle larve, che scendono lungo il tronco delle piante infestate per raggiungere il suolo, da installare e a partire dal mese di febbraio. Mezzi complementari di lotta sono inoltre costituiti dalle trappole a feromoni sessuali per la cattura massale dei maschi adulti. In parchi e giardini pubblici si consigliano 6 – 8 trappole/ettaro, posizionate nei punti più soleggiati a partire dalla metà di giugno. Sono invece sconsigliati trattamenti
insetticidi nei confronti delle larve che scendono al suolo per interrarsi. Questi trattamenti, oltre a essere dannosi per l’ambiente, non impedirebbero infatti la dispersione dei peli urticanti dal corpo delle larve e quindi il potenziale danno alle persone. Tutte le indicazioni riportate nel presente articolo sono del Centro Agricoltura e Ambiente G. Nicoli di Crevalcore.

Per richiedere informazioni:
Guardie Ecologiche Volontarie – GEV e-mail: info@gevmodena.it tel. 348 1520159
Guardie Ecologiche Legambiente – GEL e-mail: gelmodena@libero.it tel. 340 9438443
Oppure rivolgersi presso il proprio comune di residenza

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Ultimo aggiornamento: 07-08-2023, 08:53