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Descrizione

La chiesa parrocchiale di Santa Maria ad Nives è senza dubbio l’emergenza artistico-architettonica di maggior rilievo nel territorio cavezzese, conservando ancora al proprio interno, pressoché inalterate, opere di notevole pregio.
La chiesa di Motta sembra trarre la sua origine da una cappella eretta nel secolo XIV dalla nobile famiglia Azzolini, poi assoggettata alla parrocchiale di Cavezzo sin dalla metà del secolo.
In seguito dipese dalla corte di Roncaglia, poi dalla pieve di San Pietro in Elda, per essere nuovamente soggetta alla chiesa cavezzese di Sant’Egidio. Fu elevata a chiesa battesimale nel 1512. Nel 1642 furono rialzati i muri perimetrali e costruita la volta a botte.
La facciata, in laterizio a vista, è di sobrio impianto organizzata su due ordini a tre campate affiancate da due esigue ali laterali.
Nel periodo 1875-1892 l’edificio fu sottoposto a notevoli restauri: fu posato un nuovo pavimento (1879) poi ricostruito nel 1931 e furono rifatte le gradinate di accesso agli altari laterali, originariamente undici e ridotti a sei nella prima metà del Novecento.
Interessante il dossale in scagliola eseguito verso gli anni Quaranta del Seicento dal celebre carpigiano Annibale Griffoni (1619-1679), accostabile all’unico presente nella chiesa di Cavezzo, da cui differisce per essere a campo unico trattato a specchiature policrome dai contorni mistilinei di gusto tardo manieristico con figurine della Vergine col Bambino, San Giuseppe col Bambino e Sant’Antonio da Padova.
Di notevole importanza anche le opere in scagliola ascrivibili al figlio Gaspare Griffoni (1640-1698), quale il monumentale ciborio che sovrasta l’altar maggiore (1672), a struttura ottagonale in scagliola policroma organizzato architettonicamente con colonne di ordine composito che sostengono un elaborata trabeazione6 cimata da cupola a tamburo. Sempre a Gaspare (anche se il Cappi lo attribuisce ad Annibale) andrebbe riferito il paliotto già a decoro dell’altar maggiore ma che ora adorna l’altare cosiddetto delle Anime Purganti, in bianconero e a campo unico, raffigurante a lati la Madonna col Bambino e San Giovanni Evangelista
(1670 ca.) e al centro due angeli adoranti l’Ostensorio, nonché l’altro simile con al centro Sant’Antonio da Padova col Bambino desunto da una nota stampa di Simone Cantarini detto il Pesarese. Altro paliotto di Gaspare, forse l’ultimo eseguito in ordine di tempo per la chiesa mottese, presenta al centro il Crocifisso e la Maddalena, San Francesco e Sant’Antonio Abate e ai lati due vasi di fiori in tenuissima policromia. Più elaborato e moderno il paliotto attribuito al carpigiano Marco Mazelli (1640-1709?) che abbandona l’impianto tradizionale per un lussureggiante intreccio di cartigli policromi con elementi naturalistici. Non più in loco perché alienata negli anni Settanta la bella balaustra in marmo rosso di Verona che delimitava il presbiterio, fatta costruire da don Francesco Cavazza nel 1783.
Non più esistente la tela secentesca della Beata Vergine del Rosario che adornava l’altare costruito nel 1658, sostituita da una statua sul finire dell’Ottocento, tuttora circondata dalle antiche scene dipinte dei Misteri ancora esistenti. Interessante, nella prima cappella a sinistra,
la tela raffigurante Sant’Antonio di anonimo artista modenese del tardo Seicento ascrivibile alla cerchia dello Stringa. Recentemente restaurata la tela secentesca raffigurante San Francesco e Sant’Antonio Abate. L’organo positivo posto dietro l’altare è opera di Paolo Tollari (1994) costruito secondo la tradizione organaria emiliana. Il campanile, precedente all’ingrandimento della chiesa, fu cimato dalla guglia in cotto presumibilmente nel secolo XVI e dotato di orologio nel 1707, rinnovato nel 1882

Modalità di accesso

Edificio inagibile a seguito del sisma 2012.

Indirizzo

Chiesa parrocchiale di Santa Maria ad Nives

Via Nuova Molza - Motta frazione di Cavezzo
41032 - Italia

Contatti

Struttura responsabile

Unità Pastorale di CAVEZZO - Moderatore: Dallari don Giancarlo

Ultimo aggiornamento: 09-07-2024, 14:33