I titolari di numerosi esercizi pubblici, negozi, attività artigianali, direzionali già nell’estate 2012, nell’immediatezza del dopo sisma, hanno cercato, creato soluzioni alternative alle sedi crollate, demolite, rese inagibili dal terremoto. In alcuni casi alla delocalizzazione è seguito il rientro nelle sedi originarie nel giro di qualche mese, di un anno, due anni; in tanti altri casi, in attesa del completamento della ricostruzione, si è continuato a lungo a gestire l’attività in container, tensostrutture, strutture mobili, casette di legno. Nel biennio 2012-2014 a Cavezzo ne sono nate più di ottanta.

Foto di Chiara Fattori.

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